Adaline – L’eterna giovinezza. L’eterna recensione.

La mia vita ieri è stata più o meno un’eterna lotta con il karma, nella quale ho perso miseramente. Segue un breve dialogo tra me e Maria.

Io: “Se fa brutto domani potremmo andare al cinema!”
Maria: “Ok! A me piacerebbe vedere Adaline. Però non so se fa per te…”
Io: “In linea di massima non penso niente di male di quel film. Però non so se riuscirei a sopravvivere…”
Maria: “Ok, allora ne scegliamo un altro.”

Poi niente, vado al cinema con le ragazze, perchè tutti gli amici maschi avevano già capito che non era aria ma io sono poverino e ci arrivo dopo. Segue un meno breve dialogo con le ragazze.

Io: “Allora, siete pronte per Avengers?”
Arianna: “Ehm, sì, veramente andiamo a vedere Adaline…”
Io (guardando Chiara che se ha avuto il coraggio di ricordarmi che pensa che io sia un inutile coglione proprio durante il post-cena del mio compleanno di sicuro sarà sincera): “Noddaicazzostateascherzà!”
Chiara (poker face): “No… Sai, per Avengers c’erano solo posti in terza fila…”
Io: “Ok, ciao a tutte, è stato bello vedervi ma il letto mi chiama!”
Arianna: “Ti abbiamo già comprato il biglietto!”

E fu così che, dopo aver schivato un proiettile solo per potermi prendere un’atomica sul grugno, mi diressi a vedere “Adaline – L’eterna giovinezza”.

Partiamo dalle cose che non mi hanno fatto venire l’orticaria. La fotografia è di pregio, i costumi belli, Blake Lively è sempre gnocca, Harrison Ford ha la barba.

Tutto il resto è abbastanza dannoso per il cervello maschile.

In pratica una tipa nel 1937 o giù di lì incidenta con la macchina e smette di invecchiare. Poi scappa per tutto il film per non farsi beccare dalla polizia che magari la internano e la esperimentano. Poi niente conosce un tipo e decide di lasciarsi andare un pochino, ma è il figlio del suo ex moroso e ne succedono di ogni. Poi insomma lei incidenta di nuovo, ricomincia ad invecchiare e tutti vissero felici e contenti, tranne il suo tipo che già si pensava di vantarsi cogli amici dell’ospizio, tra quarant’anni, della sua moglie di quaran’tanni più givane e invece no, ti tocca un matrimonio normale come a tutti.

La trama romantica non è nemmeno malaccio, pure se ricorda un po’ un Highlander al femminile, senza katane e kurgan, il problema è che ci si impegnano per ammazzarla fin dall’inizio. Perchè Adaline smette da invecchiare? In un buon film la risposta sarebbe stata “Cazzonesò?”. In un film meno buono “la forza dell’ammoreeeeee!”. Qui abbiamo una voce fuoricampo che si dilunga in pipponi pseudoscientifici, trasformando quello che potrebbe essere un film romantico e fiabesco al quale portare la vostra donna sperando in un bocchino nel parcheggio del multisala in un film romantico con cornice fantascientifica, che dopo che l’avrete visto non vi s’alzerà più nemmeno se vi beccate un fulmine mentre state affogando in un lago ghiacciato (ogni riferimento alle assurdità della trama è puramente voluto).

Che dire poi? Ogni tanto il regista ha dei rimorsi e butta lì qualche scenetta comica, come per aiutare gli uomini a sopravvivere, anche se comincio a pensare che lo abbia fatto solo per prolungare la nostra agonia. I morti non provano dolore. La cosa più divertente è comunque vedere dai titoli di coda che Harrison Ford, mister “mi schianto con l’aereo e quasi mi ammazzo mettendo a repentaglio il nuovo film di Star Wars”, ha un parrucchiere personale. Dalla sua acconciatura non l’avremmo mai immaginato.