Vizio di forma: la recensione del film (per quella del libro dovrete aspettare a lungo).

Il piano per Domenica era abbastanza semplice: recarci al nostro multi-sala di riferimento alle 14:15 ed ivi rimanere fino a sera inoltrata, guardando due film con una pausa cena in mezzo. Prima che mi accusiate di essermi venduto alle multinazionali del cinema preconfezionato, vi svelo che non amo particolarmente i cinema periferici con molte sale, e che finchè ho potuto sono andato al cinema situato nel centro città. Purtroppo la situazione socio-politico-economico-cinematografica si è evoluta in questo senso.

Il primo film che avevamo in programma, con inizio alle ore 15:00, era “Vizio di forma”: trattasi, almeno secondo il trailer, di una specie di film noir psichedelico ambientato negli anni ’70, con Joaquin Phoenix nel ruolo del protagonista (manco a dirlo, un investigatore privato). Detto così sembra tutto e niente, ma se ci aggiungiamo che la sceneggiatura è tratta da un libro di Thomas Pynchon appare subito chiaro che le probabilità che il film sia interessante sono alte.

Comincerò parlandovi della trama. La buona notizia è che una trama c’è. La cattiva notizia è che si fa molta fatica a trovarla, ed a seguirla una volta trovata. L’ottima notizia è che non ce n’è bisogno. Dopo i primi cinque minuti passati a chiedervi chi siano i personaggi e cosa facciano per vivere, domande che spesso rimarranno senza risposta, sarete risucchiati in un vortice di sesso, droga e musica psichedelica che vi farà dimenticare marginalia quali trama e caratterizzazione dei personaggi. A quanto ho capito, il film tratta di un investigatore privato degli anni ’70, Larry “Doc” Sportello (nome azzeccato, tra le sportellate che si becca e le droghe che si autoprescrive), che si trova invischiato in un caso particolarmente strano. Dopo mille peripezie e mille joints riesce a saltarne fuori. Se volete farvi un’idea pensate a “Il Grande Lebowski” ma con più sesso, più droga, più morti, più casino.

Poichè la trama si nasconde bene e si complica ancora meglio, spostiamoci verso ambiti più comprensibili. Perliamo dunque della fotografia, dei costumi e dell’ambientazione in genere. Tutto cospira per rendere questo film particolarmente bello da un punto di vista visuale. I costumi e gli oggetti di scena evocano molto bene il 1970, i colori sono selezionati per evocare quel senso di lisergica spensieratezza in cui nuotano i protagonisti e le ambientazioni sono sfruttate al meglio per rendere il tutto credibile. Ho detto nuotano non a caso: è un film denso, come il fumo delle sigarette che compaiono in ogni inquadratura.

Il cast è accuratamente selezionato per riuscire a trasmettere determinate sensazioni. Difficile immaginare una madre eroinomane migliore di Jena Malone, con quello sguardo a metà tra la follia e la malattia mentale, o un dentista erotomane più convincente di Martin Short, che pippa cocaina dalla scrivania come un professionista. Gli sguardi di Joaquin Phoenix quando la realtà intorno a lui sembra perdere ogni senso meritano poi un premio a parte.

Il film nel complesso è molto lento, ma è difficile dire se sia un difetto, poichè risulterebbe difficile parlare di un mondo di drogati sull’orlo di una crisi di nervi mantenendo un ritmo più alto. Di certo per come è strutturato ha molto più in comune con i vecchi noir che con i moderni film polizieschi d’azione. La tensione a volte latita, a causa della suddetta lentezza e della trama completamente non lineare, che potrebbe spingere gli spettatori meno determinati a lasciar perdere gli altri elementi e concentrarsi solo sulla parte visiva, di gran lunga la più coerente.

A me è piaciuto molto, forse perchè amo le droghe e il sesso gratuito. E l’alcool, amo anche l’alcool! A voi magari non comunicherà nulla, o peggio ancora farà orrore. Ci sta, è un film complicato, difficile da digerire. Non è per tutti, soprattutto non è per i bambini. L’unica cosa che vi chiedo è: dategli una possibilità, non credo ve ne pentirete.

Se proprio non riuscite a mandarlo giù a secco, un bicchiere di whisky e un sacchetto di canapa sono la soluzione migliore.